domenica 13 aprile 2014

Lavorare in Brasile

Cari lettori,

direi che il lavoro in Brasile non manca davvero, è un paese in forte sviluppo e spesso addirittura è molto difficile trovare alcune figure professionali. Questo dipende dal fatto che il paese sta crescendo a ritmi notevoli e l'offerta di manodopera non soddisfa la grande richiesta, ma dipende anche dal "problema" delle università.



In Brasile, infatti, le università pubbliche, che in genere sono federali, sono ottime e gratuite ma sono poche, offrono pochi posti e non sono capillari, mentre la grande maggioranza sono strutture private dai costi esagerati. Per rendervi l'idea, la retta mensile nella mia città per il corso di ingegneria (che avrei voluto fare...uso il condizionale) costa intorno ai 1000 reais (al mese!!!), quando il salario minimo è di 724 reais ed io guadagno, in media, 1500 reais al mese insegnando privatamente. Studiare è complicato, i giovani lavorano e si indebitano per avere una laurea perché qui i laureati hanno il lavoro assicurato, lavori migliori e ben pagati.

Qui lo stipendio spesso dipende dal titolo di studio e a parità di mansione, lo stipendio cambia se si possiede un diploma, una laurea, un master o un dottorato, e la differenza può essere notevole. Non è come in Italia che un plurilaureato guadagna meno del portinaio della facoltà, ma questa è una storia che tutti conosciamo bene, ahimé.

Purtroppo, pur essendoci molta richiesta di manodopera specializzata (in particolare ingegneri, medici, infermieri, professori, avvocati, veterinari, informatici, farmacisti ecc...), per noi italiani è quasi impossibile lavorare da dipendenti per il problema dei titoli di studio che qui in Brasile non sempre vengono riconosciuti equivalenti. La mia laurea in Farmacia, ad esempio, non è stata giudicata equivalente e quindi non posso lavorare come farmacista. Triste sì, ma è la realtà. 

Un altro grande problema per gli italiani che vorrebbero vivere e lavorare in Brasile sono i visti. Il visto di lavoro deve essere richiesto direttamente dall'azienda che contratta il lavoratore straniero ed è molto burocratico, quindi spesso preferiscono lavoratori sudamericani o portoghesi a cui servono meno documenti.

Ecco perché molti italiani optano per investire soldi in Brasile, per ottenere un visto e lavorare in proprio, è molto più semplice per chi dispone di un buon capitale.

Per quanto riguarda gli stipendi, tutto dipende dalla mansione. Chi ha una professione oppure è laureato e lavora nel pubblico guadagna tantissimo, anche troppo a mio avviso. Un medico nella mia città guadagna anche 10000 reais, un giudice arriva a 30000, tutte cifre con uno zero in più rispetto al mio guadagno. Di contro una segretaria, una donna di servizio, un commesso in genere guadagnano un salario minimo, ossia 724 reais. Qui è tutto molto relativo e tutte le classi sociali sono rappresentate: bassa, media, alta e altissima.

Io e mio marito, però, con circa 2500 reais al mese e senza pagare l'affitto, viviamo bene, paghiamo tutte le spese mensili, ogni tanto andiamo a mangiare fuori e mettiamo anche qualcosa da parte sul conto corrente! E' difficile poter pagare un corso universitario o viaggiare molto, gli extra insomma, anche perché qui i voli low cost non sono ancora arrivati...

Un'ultima considerazione: io insegno italiano e inglese, sono un'insegnante privata ma ho già lavorato in una scuola per un annetto, appena arrivata. Per lavorare in Brasile la conoscenza del portoghese ad un ottimo livello secondo me è imprescindibile e molte università richiedono un certificato di livello avanzato per poter studiare. Anche per provare a riconoscere l'equivalenza della laurea italiana serve un certificato di livello avanzato.


Arrivederci al prossimo post!


2 commenti:

  1. Tutto verissimo . Articolo molto lineare e comprensibile .Purtoppo molti connazionali ignorano che il Brasile NON è l'Europa e pensano semplicemente che basti acquistare un biglietto aereo e venire qui a cercare lavoro . Spesso , un pò per provocazione ma non tanto , confronto lo status degli Italiani in Brasile a quello degli extracomunitari in Italia con la differenza che qui la gente è più gentile e non esiste la Lega .

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Concordo con te. Ma sai qual è la cosa che davvero non sopporto? Le persone che si stupiscono quando dico che non mi hanno riconosciuto la laurea italiana in Brasile e che mi dicono altezzose: "Ma le nostre università sono migliori, perché non te la riconoscono?". La gente dovrebbe viaggiare di più...

      Elimina