venerdì 25 luglio 2014

Scherzi linguistici...


Cari lettori,

il mio primo viaggio in terra brasiliana è stato molto divertente dal punto di vista linguistico. Amavo il Brasile e il portoghese brasiliano, che studiavo da circa un anno all'epoca (era il lontano 2009) con molta dedicazione e che parlavo tutto sommato bene, venire in Brasile significava per me esaudire un sogno e, perché no, fare pratica con la lingua approfittando di ogni istante passato a chiacchierare con i nativi. E i brasiliani amano chiacchierare...

Rio delle Amazzoni - Gennaio 2010
Il problema è che la lingua che studiamo in genere ha poco a che vedere con la lingua parlata in loco, dai nativi, esistono infinite espressioni e modi di dire (che in Brasile chiamano "gírias") nella lingua parlata che erano a me sconosciute a quel tempo e molte continuano ad esserlo ancora oggi, dopo 3 anni vissuti a contatto esclusivamente con la gente del posto, lavorando qui, facendo tutto qui insomma. Praticamente non parlo italiano, gli unici contatti con la mia lingua materna li ho al telefono con la mia famiglia 2-3 volte alla settimana, con i miei alunni che imparano l'italiano e con mio marito, che sempre brasiliano è! E a Vilhena sono l'unica italiana originale.

Ma il fascino delle lingue sta proprio in questo, nella ricchezza di parole ed espressioni, nella cultura e nelle emozioni presenti in ognuna di esse. Qui in Brasile in ogni stato si imparano espressioni e parole differenti, è praticamente impossibile per uno straniero conoscerle tutte, ma è davvero bello scoprire giorno dopo giorno una lingua così varia e ricca di significato come il portoghese, e come del resto tutte le lingue di base latina. 

Tutto ciò è molto romantico per chi, come me, ama imparare e parlare lingue differenti, ma spesso può generare malintesi e farti fare delle gaffe epocali, in genere divertenti però. Durante il mio primo viaggio in Brasile tra il 2009 e il 2010 ricordo bene due episodi davvero divertenti, ancora oggi io e mio marito ci facciamo grasse risate ripensandoci. 

La prima fu con dei parenti di mio marito, che vivono in zona rurale e parlano molto rapidamente, spesso mangiando le parole, in più usano molte espressioni. Un giorno erano a pranzo da noi, a casa di mio suocero, e dopo pranzo stavano andando via, quando una di loro dopo avermi salutato mi disse "Vamos lá em casa!",che letterlmente significa "Andiamo a casa nostra!", quindi io non ho esitato a mettermi le scarpe e prendere la borsa per andare a casa loro, ovvio no? Vedendomi pronta per uscire mio marito si avvicinò per spiegarmi che quell'espressione si usava per dire "Veniteci a trovare qualche volta!Vi aspettiamo!", io invece l'avevo presa alla lettera...mannaggia.

Il secondo episodio fu proprio qui a Vilhena, la città dove vivo, in una pizzeria molto famosa. Eravamo durante un "rodízio" di pizza, serata in cui i camerieri passano con vai tipi di pizza da assaggiare e si può 
mangiare a volontà, finché ce la fai insomma, pagando un valore fisso. I camerieri passando dicono soltanto il nome della pizza e se accetti te ne servono una fetta altrimenti no, molto semplice vero? Bene, mentre chiacchieravo con degli amici che cenavano con noi arrivò il cameriere alle mie spalle chiedendomi tranquillamente "Portuguesa?", che qui è un tipo di pizza, la pizza portoghese. Io, con tutta la mia ingenuità risposi seccata "No, italiana!", facendo ovviamente riferimento alla mia nazionalità. Inutile dirvi che tutti sono scoppiati a ridere e ridiamo ancora oggi raccontando quella scenetta troppo comica.

Poi ovviamente si crea sempre confusione quando noi italiani diciamo "Ciao!" qui in Brasile, quando incontriamo qualcuno che conosciamo, perché per loro "Tchau!" (pronunciato in modo identico) significa a presto o arrivederci, e si usa solo quando si va via. Quindi il nostro "ciao" quando arriviamo in un posto risulta molto strano e spesso i nativi mi chiedono stupiti "Appena arrivata già vai via?" e quando capiscono si fanno tante belle risate.

Insomma, vivere all'estero e parlare una lingua differente è molto divertente e si impara tantissimo, ve lo posso assicurare. Adesso quando qualcuno mi dice "Vamos lá em casa!", so benissimo che l'invito non è immediato ma vale per un futuro prossimo, è un modo gentile di salutare insomma...

Arrivederci al prossimo post!!!


2 commenti:

  1. in ogni zona c'è poi una parlata differente.. per esempio, mio cugino di San Paolo parla un portoghese comprensibilissimo per noi italiani, sua mogli nordestina assolutamente no! :)

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  2. Che divertente! Non mi avevi raccontato di queste gaffe..

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